mercoledì 5 marzo 2008

Pubbl 67 STIMOLI E VALORI, POLITICA E DOLORI



In questa Italia, ispiratrice di valori, custode di antiche tradizioni, madre di culture e popoli diversi; in questa Italia semplice e produttiva, non più ricca e allo sbando, si va incontro ad una nuova campagna elettorale dove, ancora una volta, valori, tradizioni e morale ispirano slogan di propaganda insulsa e deficiente rivolta, con troppa presunzione, al popolo sempre più sottovalutato perché portato alla dipendenza e al servilismo da poteri più o meno occulti, ma certamente maestri nella comunicazione e nel “con-vincere”.
Di fatto bisogna prendere coscienza di una cosa e cioè che i governi saranno sempre in mano ad una elite di potere ed il cittadino è sempre più disinformato, incopetente e quindi inattivo nei confronti di una eventuale seria contrapposizione. La partecipazione deriva dall’essere informati e quindi i poteri fanno in modo di distrarci e disinformarci per ridurci così all’inattività. Inattivi concretamente, dato che comunque alla fine il popolo risponde, con discussioni, lamentele, voti, all’attività politica, ma senza dare un contributo sensibile per cambiare le cose.
Roma è già piena di cartelloni 6x3, gli stessi che dovevano un tempo essere aboliti, con le facce dei soliti noti, con sguardi impostati, studiati; sorrisi forti o poco accentuati.
“E’ ora di cambiare l’Italia” scrive chi l’Italia l’ha anche governata.
“E’ ora di premiare chi merita”, ma vorrei chidergli come e quali sono i parametri per stabilire chi è più meritevole.
“E’ ora di aiutare le famiglie” , ma le famiglie sono ormai rovinate e quando si sono aiutate lo hanno fatto sempre da sole. Per aiutarle bisogna cambiare interamente un sistema economico, più che politico, che queste belle facce non cambieranno mai poiché sarebbe essenzialmente una vera e propria rivoluzione che li colpirebbe in pieno.
Questo solo per parlare dell’UDC di quel bel Casini, genero di uno degli uomini più ricchi e potenti d’Italia, tal Caltagirone, al quale forse l’onorevole dovrà a vita qualche favoruccio.
Ma c’è anche Veltroni, proprio lui quello del video e degli applausi del pubblico che non si informa ma si lascia “con-vincere”, che a breve cambierà nome con Veltrusconi, che da buon furbetto si rivela sempre più democristiano, nei programmi, nei modi, nella comunicazione. Tanto democristiano da avere come sede un ex convento, da avvicinarsi sotto sotto al cavaliere e al suo delfino, tal Gianfranco Fini, uomo cattolico e di chiesa dai sani principi che lascia la moglie per una ex valletta di trent’anni di meno.
Ma queste sono faccende personali e la politica è fatta d’altro (dicono i politici). No, cari signori, la politica è una faccenda sociale e quindi personale. Gli impegni personali vanno rispettati e garantiti. Gli esempi sono sempre personali. Il politico deve rappresentare e tutelare chi lo vota, peccato che anche questa volta non saprà mai chi l’ha votato, come, chi vota, non saprà mai a chi avrà dato il suo voto, oltre il simbolo prescelto naturalmente.
Così anche questa volta si va a votare lo sconosciuto, o meglio il conosciuto ma solo dalle segreterie e dai direttivi del partito.
Certo per le amministrative non è così, puoi scrivere il nome e cognome della tua preferenza e troverai spesso belle sorprese, chi era di la, sta ora di qua, chi era al centro va a destra…chi a sinistra al centro e così via.
C’era una volta il “vaffa day”, con uno straordinario comico impazzito che non si è mai privato di dire la sua. E ne ha dette, e come…….
Ha tirato fuori, tra una battuta e l’altra, quanto di più lercio nascondeva questa Italia, con la sua classe dirigente e politica. Ha movimentato associazioni, pensieri, masse; ha riempito teatri e piazze, hanno parlato di lui tanto anche all’estero, tanto di riconoscerlo tra gli uomini più popolari d’Italia, forse il più popolare.
Molti i suoi fans, anzi adepti. Molti incazzati cittadini che non ne possono più dei soliti politici e della politica del palazzo.. Gli stessi che sotto il nome dell’ ”Alto Grillo”, presentano schede, simboli e liste per le prossime elezioni. Gente pulita, gente per bene, che difficilmente però riuscirei a vedere districarsi tra le fauci di squali “carcharodon carcarias” (squalo bianco) ormai predoni dell’oceano politico italiano.
Cosa potrebbero mai questi “merluzzetti”? Gente senza condanne, senza pregiudizi. Persone che amano le verità e odiano menzogne e bugie. Gente che non sa corrompere, che non sa fare promesse, che non sa impostare campagne elettorali, che non ha buoni artefici della comunicazione alle spalle, se non il loro leader. A proposito, ma il loro leader? Li lascia andare così allo sbaraglio senza una copertura, senza un’immagine potente e venerata come quella magari del Senatur?
Mi viene quasi da pensare che quel Grillaccio del leader dei “Grillini” abbia come gettato il sasso e nascosto la mano. Perché non ha costituito un partito o un movimento da lui guidato e riunito sotto di se tutta questa gente di buona volontà e corso proprio per la poltrona di primo ministro? Non sarebbe stata questa una bella e vera e propria rivoluzione?
Insomma costruisce un esercito e lo manda in guerra senza generale e senza strategia, se non quella di mandare affan……?
Non è che forse lui più che un generale è un intrattenitore, professionalmente eccellente, che ha usato come mezzo del proprio ultimo successo l’insuccesso della politica italiana?
Boh!!!
E’ ovvio che in questa battaglia per i valori e per il rilancio dell’Italia, come qualche illuminato ha detto, non potevano mancare le paroline del vaticano e la gara, sembra di molti, a fare proprio con la chiesa bella figura. Addirittura Giuliano Ferrara, ma anche Veltroni, non parliamo ovviamente del PDL e dell’UDC che sembra quasi una tenenza dell’Opus Dei.
C’è anche la destra, ma la destra almeno è di destra, così come la sinistra di Bertinotti che oggi si riunisce, dopo essersi divisa per anni in tre partiti comunisti tutti uguali tranne che nel nome dei leaders.
L’Italia dei valori, insomma, ma qual è?
Quella di Di Pietro non c’è più perché è andato nel PD……(scherzavo, non intendevo quell’Italia dei valori)
“Siamo nati per cambiare l’Italia” dice Veltroni nei suoi manifesti, mentre Berlusconi dice agli italiani di “Rialzarsi”.
Insomma tutti ci danno consigli, ci invitano all’ottimismo, passando per la terapia intensiva e la rianimazione.
Si ricomincia con le cene di partito, dove è facile trovare chi diventa di destra, di centro o di sinistra a seconda dell’occorrenza, o meglio del menù.
E pensare che sarebbe tutto così semplice.
Qualcuno ha scritto che gli italiani hanno grandi qualità ed una forte predisposizione, con successo, nell’arte di arrangiarsi. Infatti, non è un caso che in questa crisi economica evidente e penosa, si riesca a vivere e a non fare la guerra civile. Non sarà gratificante vedere la vecchietta che, a fine mercato, raccoglie i rimasugli di frutta e verdura; non è bello che Napoli, e non solo lei, sia ridotta così…..ma poi, in fin dei conti riusciamo sempre a cavarcela e allora?
All’estero fanno fatica a capirci, ma secondo me il mistero sta nel fatto che in questo paese così democratico, in realtà c’è sempre stata l’anarchia che, mascherata dai nostri modi educati, dai bei vestiti e dal buon comportamento ha sempre confuso qualunque interlocutore.
Sembra che le frange più estreme dei no-global, siano stranieri, che vengono in Italia a rendere più furiose le pacifiche dimostrazioni dei nostri “rivoluzionari”, al massimo “disobbedienti”, manifestanti……….fosse per questo che non li beccano mai?
Ma dentro di noi siamo così, anarchici e piagnoni, incoerenti e un po’ irresponsabili e, non ve la prendete, se dico pure un po’ vigliacchetti.
Una delle fortune è che quasi l’80% degli italiani è proprietario di casa, e la casa è il primo dei valori e degli obblighi che danno poi sicurezza e protezione e che ci aiutano a “chiuderci dentro” e serrare porte e finestre. Per il 20% di sfortunati c’è poco da battersi. Del resto siamo bravi a fare anche il pane a casa, ci basta un filmetto, un po’ di caffè e la famiglia.
Andiamo ancora a votare per farci vedere, perché è un dovere, più che per cambiare le cose. Infatti spesso ci divertiamo a sporcare le schede o a lsciarle bianche. Andiamo a votare perché si vota la domenica e dopo la messa, le pastarelle, e le partite, votare conclude la giornata.
Siamo dipendenti di tutto quello che oggi non ci piace più, ma non ne potremmo più far a meno.
Odiamo il festival di San Remo, ma perdiamo tempo a parlarne nel bene e nel male.
Amiamo il potere più dei soldi e del sesso, perché c’è in noi quel briciolo di sale mafioso che è molto italiano.
Viviamo ancora delle glorie del nostro passato e questo basta a farci sentire grandi verso chiunque. Non rinunciamo a niente ed il sacrificio è una parola da cancellare. E’ quasi un peccato, l’espiazione di una colpa. E noi, nati e cresciuti con i sensi di colpa, regalo gratuito ma obbligato della nostra madre chiesa, non possiamo più privarcene.
Pensavamo di essere europei, ma siamo e saremo sempre italiani.
Oggi credo che se volevamo mantenere veri e saldi i nostri principi e le nostre virtù, dovevamo rimanere isolati. Rifiutare gli aiuti e mantenerci da soli. Potevamo diventare la Svizzera o la Colombia, chissà, ma almeno i nostri panni sporchi li lavavamo in famiglia. Avevamo così qualche complesso in meno e meno frustranti esempi con i quali convivere. Frustranti per noi naturalmente che abbiamo visto, come in Europa, ci hanno superato tutti.

Roma Fabrizio

P.S. Non ammalatevi mai e non fate vedere a nessuno che avete problemi, qualcuno ne gioirà….e fa più male del male.

7 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Fabrizio,
dopo otto giorni di assenza dal tuo blog, oggi finalmente sei ritornato più carico di prima.
In questo post hai dato sfogo a tutta la tua rabbia contro il mondo che ci circonda.
Io che di politica non me ne intendo molto e di questi tempi tendo ad avere le idee più confuse che mai, ti rispondo con le parole della canzone presentata a Sanremo 2008 da Franke Hi Energy intitolata "RIVOLUZIONE".
Io sono sicura che questo rap ti piacerà molto sopratutto per la sua conclusione.

In Italia c’è lavoro in qualche punto nero – capita: ogni volo che finisce sotto a un telo irrita, noi che qui pure Peppone sa il Vangelo e lo agita, un po’ si esagita, dopo un po’ si sventola: senti un po’ che caldo fa… Afa tutto l’anno – più brevemente “affanno” – non sanno a quale conclusione non Approderanno. Noi l’Italia siamo e non la stiam Rappresentando: ciurma! Ai posti di comando!! Mettiamo al bando i vertici politici con tutti i loro Complici, amici degli amici di chi ha svuotato i Conti: incassano tangenti celandosi le fonti e han Cappucci e cornetti sulle fronti.

Qui si fa la rivoluzione senza alcuna distinzione, sesso, razza o religione: tutti pronti per l’azione. Troppi furbetti nel nostro quartierino e tutti ci intercettano con il telefonino, ci piazzano vallette nude sopra allo zerbino e paparazzi sui terrazzi del vicino: ragazzi che casino! Senza via di scampo, chiusi dentro al plastico di quel villino ci è venuto un crampo, siamo titolari confinati a bordo campo, ci fan pagare l’acqua più salata dello shampoo. Boh? Magari mi sbaglio, ma vedo tutti quanti allo sbaraglio, meglio darci un taglio… Figli mai usciti dal travaglio: qui da masticare non ci resta che il bavaglio.

Qui si fa la rivoluzione senza alcuna distinzione, sesso, razza o religione: tutti pronti per l’azione. L’Italia, non lo sai, ha problemi araldici: i baroni sono pochi e han troppi conti per dei medici. Poi ha problemi etici, politici, geografici, geologici, ma i peggio restan quelli genealogici… Visto che la base del sistema è la clientela e siamo separati da 6 gradi sì, ma di parentela, maglie di una ragnatela a forma di stivale, tutti collegati in linea collaterale come un’unica famiglia in un immenso psicodramma: sta bravo che altrimenti piange mamma. Cambio di programma: annulliamo la rivolta. Abbiamo una famiglia e non dev’essere coinvolta…

Non si fa la rivoluzione, l’hanno detto in Televisione… chi c’è andato che delusione! Era chiuso anche il portone.

Ciao e a presto.

lupo42 ha detto...

Caro Roma-Fabrizio, in questo post hai tirato fuori tante argomentazioni ed hai fatto un'analisi così seria e importante, a mio modo di vedere, che è un po' difficile aggiungere qualcosa alle tue parole. Anzitutto mi pare naturale che si debba convenire con quanto dici relativamente alla manipolazione cui siamo soggetti in qualità di cittadini-sudditi (più sudditi, forse): l'informazione non solo è asservita, ma proprio manca del requisito essenziale, cioè della correttezza. Tanto siamo sempre il popolo bue, che alla fine va a votare ! E qui fai benissimo a sottolineare come questo votare senza poter scegliere le persone in lista non è per niente partecipazione democratica. Ma mi faccia il piacere ... direbbe Totò, giusto ? Se mi permetti un breve inciso, a proposito di informazione e visto che hai citato il caso di Grillo e del V-day, vorrei invitarti ad approfondire la questione di alcuni (cosiddetti) giornalisti che si sono scagliati contro Internet ed i blogger (per farlo puoi cliccare sull'apposito bannerino nel mio blog, subito sotto al blogroll). Tornando a noi, anche a me danno fastidio i cartelloni, gli slogan triti e ritriti, le promesse vuote di contenuti pratici, ecc. Ma, caro Fabrizio, come si fa a non coltivare un minimo di speranza e di fiducia per il futuro, nonostante le giravolte dei politicanti, le loro facce di bronzo (per non dire di peggio), la miseria morale di tanti fra quelli che ci rappresentano ? Ti confesso che, ciononostante, io spero che l'Italia riesca ad uscire dalla crisi attuale, dal declino che sembrerebbe inarrestabile. In passato altre volte siamo venuti fuori da situazioni anche peggiori di questa, forse perchè abbiamo qualche qualità che ci aiuta, come riconosci tu stesso, o perchè "lassù qualcuno ci ama". Chissà ? In una precedente occasione avevi mostrato maggiore ottimismo, riflettendo sul fatto che la gente è molto migliore di quello che pensano i politici e lasciano intendere i media: se non ricordo male avevi ricavato questa convinzione proprio dal livello socio-culturale, dalle idee, dallo spessore umano che traspare dalla rete e dai blog. Dunque, siamo ancora qui, pronti a dimostrare di credere nei principi democratici della repubblica e nei valori che ci fanno da guida: lo facciamo per noi, ma soprattutto per i nostri figli. Ciao e buon week-end. Lupo.

roma fabrizio ha detto...

Quello che mi spinge ad essere così "carico" come dice marì è che faccio molta fatica ad ignorare queste cose.
Ho vissuto per 5 anni a stretto contatto con la politica. Anzi per 5 anni ho fatto attivamente politica. Ho impiegato tempo, investito soldi e lavorato per ideali ai quali credevo sin da ragazzo. E' poi da dentro che ho cominciato ad "ammalarmi".
Non capivo, o meglio non era nella mia indole capire che nella politica non potranno mai vincere passioni, impegno, amicizia, sacrifici ed ideali, ma compromessi menzogne e tradimenti. Questo fa vivere, anzi crescere il politico.
In politica l'innovazione non piace, specialmente se proposta dal "basso". Le idee coraggiose vanno "uccise" (Ricordarsi sempre di Aldo Moro)è una strategia vincente come quella del "divide et impera."
Ho visto promettere case popolari a povera gente anziana che col massimo della remissione, educazione e rispetto, telefonava e attendeva risposte nulle da segretarie comandate. Ho visto gente con pacchi in mano negli uffici elettorali di questo o quel politico, aspettare con reverenza il risultato di promesse che non verranno mai mantenute. Ho visto platee applaudire politici che premiavano persone senza conoscerne il motivo. Ho conosciuto la meschinità e la vigliaccheria. Li ho visti viaggiare all'estero con la scusa di convegni e meeting, per poi "divertirsi".
I politici oggi non hanno quel grande potere che si immagina. Quello ce l'hanno grossi imprenditori e banche, ma loro sanno come comunicare e tenere in pugno il popolo. Io ho vissuto con questo per 5 anni e non riesco ancora a dimenticare. Sono molto arrabbiato quando vedo le espressioni di Veltroni o ascolto le sue parole; o Rutelli che si ricandida sindaco di Roma con slogan che inneggiano al nuovo. Sono arrabbiato con questa gente dai bei sorrisi che grazie a tanti come me, hanno sparso il loro seme tra la gente e raccolto ceste di frutta che hanno tenuto per se. Penso a quanto basterebbe poco per alleviare le sofferenze, le depressioni, le mancanze di tanta gente.
Una volta un politico di provata esperienza (prima DC, poi Popolari, poi Margherita, poi PD) mi disse: "durante la campagna elettorale per molti politici indebitarsi conviene, se lo scopo è vincere, perchè una volta arrivato difficilmente i creditori si accaniscono su di lui".
I politici di oggi investono molto sulla loro immagine e sanno ben fingere apparendo per lo più delle volte come persone molto più in gamba di quello che sono; sanno come comunicarlo e sanno che il popolo ci casca, perchè al popolo piace seguire il potente.
E' vero che penso che le grandi risorse dell'Italia stanno nel blog, comunicano su internet...lo vedo, lo vedo con voi, lo leggo da altri....ma è come se fosse un sistema "carbonaro" e quei moti sono ormai fuori tempo.
C'era una speranza: che qualcuno potesse riunire ed organizzare proprio queste menti, tanto semplici, quanto umili e intelligenti e farle uscire dal buco. Ma anche quel "qualcuno" alla fine ha solo alzato polvere.
Io sono così, ci metto tempo a digerire cibi pesanti.
Mi piace girare per internet e trovo pensatori, filosofi, poeti, saggi, curiosi, e vorrei tanto cominciare a scrivere d'altro. A volte lo faccio, ma girando dalla mattina alla sera sono continuamente provocato da queste facce orrende che sorridono a slogan da terza elementare, e allora mi sfogo un pò sul blog.
Io vi ringrazio per l'attenzione con la quale esprimete le vostre considerazioni e il tempo che impiegate a leggere i miei lunghi articoli...
Vorrei proprio scrivere d'altro e spero di riuscire a farlo. Un bel fioretto, da qui al 13 aprile: "non dargli importanza", ma le tentazioni per parlarne male sono proprio tante.

Roma Fabrizio

DolceBuba ha detto...

Dici che sei stato per 5 anni a contatto con la politia... ti meriti un elogio.... hai resistito fin troppo ! E' brutto dirlo, ma appena parte il tg con "quelle facce lì" mi viene letteralmente il vomito.... Il 13 aprile dovrò andare a votare... Sai che sono in crisi ? Chi votare ? Durante la campagna elettorale sono tutti ricchi di belle promesse, ma quando si accomodano su quelle poltrone ecco che non cavano un ragno dal buco. In tutta questa incertezza ho una sola certezza: la mia busta paga di oggi ha lo stesso potere d'acquisto della mia prima busta paga da neo-diplomata, ben 18 anni fa. Indipendentemente da chi ci governa. E questo è molto triste....

roma fabrizio ha detto...

cara Buba,
la cosa più triste è che molti di quelli che hanno la busta paga come la tua, cioè con lo stesso potere d'acquisto di anni fa, vanno la domenica con bandiere e famiglie al seguito sotto i palchi di uno o dell'altro politico a cantare inni e strillare slogan.
Sono convinti che, con le prossime elezioni, tutto si sitemerà, tutto cambierà (ma solo se a vincere sarà il loro favorito).
Io, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, ho molta speranza per il futuro, ma poca, pochissima fiducia in questo sistema politico e in questi politici. Ho avuto la fortuna di conoscere politici veramente in gamba, che ne tu, ne altri conosceranno mai. Di loro non si sa quasi niente. Non appaiono mai in Tv, non si conoscono le loro azioni, durano quasi sempre una legislatura....
Finchè i riferimenti saranno sempre quelle facce che vedi nei Tg o nelle trasmissioni TV, finchè non potrai scegliere il tuo candidato ed avere con lui un contatto diretto, sarà molto diffcile cambiare le cose. Non è pessimismo, ma un certificato dato di fatto.
Mi viene ormai da ridere, più che piangere, quando sento che i grandi leader mettono nelle loro liste i sopravvissuti della Thyssen, o qualche precario.
Qualcuno ha dubbi sulla speculazione comunicativa di queste operazioni?
E' stata per me una fortuna ed una grande opportunità, quella di essere impegnato per cinque anni attivamente e con cariche ufficiali in un partito politico. Solo così ho scoperto questo "mondo". Non parlo da sconfitto alle elezioni...perchè una volta inseriti per essere eletti basta dire sempre sì a chi ti ha inserito ed io scelsi il contrario, cioè essere coerente con me stesso e con la gente che mi diede fiducia.
E' un sistema balordo e inquietante. Ciò che mi fa male è vedere questo credo o "fanatismo" della gente in questi comizi da concerto rock. Come si può applaudire Veltroni quando dice di essere il nuovo e vuole cambiare l'Italia? Come si fa ad applaudire Casini quando dice che è ora di rendere l'Italia più sicura? Ci rendiamo conto che la sinistra, quella vera, si divise in tre partiti che oggi si sono riuniti nella Sinistra Arcobaleno? Ci ricordiamo del casino che fece Alessandra Mussolini contro Fini e che fondò il suo partito personale ed oggi si è riunita con Fini e Berlusconi? Sappiamo che Dini nel 2006 fu eletto senatore della Margherita col Governo Prodi e oggi sta con Berlusconi?
Come si può avere fiducia in questo?
La speranza sta nelle nostre intelligenze.
Molti dicono che il 13 aprile, seppur a malincuore, andranno a votare, perchè non votare sarebbe peggio. Io credo che ormai, come gia ho descritto, andare a votare fa parte del nostro costume.
Sai quante liste e simboli sono nati dal fenomeno "V-Day"? Una marea. Anche lì ci si è riusciti a dividere.
Il gioco è e sarà sempre questo: divide et impera.
La speranza sta in alcune semplici cose:
1) l'informazione vera. Che può essere di gruppo o individuale.
2) una reale presa di distanza dai mezzi di comunicazione di massa.
3) la solidarietà sociale che parte dalle piccole azioni quotidiane.
4) il buon esempio per i figli e per chi ci sta vicino.
5) intendere il sacrificio e le rinunce non come sconfitte, ma come reali possibilità che possono verificarsi anche per fatti indipendenti dalla nostra volontà.
6) abbandonare i sensi di colpa.
7) impegnarsi nelle cose che sappiamo fare meglio.
8) non avere mai dubbi e soprattutto incoraggiare le nuove idee.
9) imparare a giudicare noi stessi prima degli altri.
10) rompere questo cordone ombelicale con la religione e la chiesa.
11) cominciare a pensare che le responsabilità non sono sempre e solo degli altri, ma anche le nostre.
12) chiedere meno favori ed aiutarsi di più con le proprie forze.
13) amare di più questo paese.
Io sono convinto che questo è il lavoro da fare per "rinascere", perchè questo può farlo ognungo di noi, individualmente, invece di stare a pensare quale partito o quale politico sarebbe meglio per un futuro migliore per noi e per i nostri figli.

Roma Fabrizio

Viviana B. ha detto...

Ciao. E' la prima volta che vengo qui, attratta da "Il gabbiano Jonathan Livingston" e dall'Aikido... Convinta a restare e leggere qualcosa di più dopo aver letto il tuo profilo.
Per quanto riguarda la politica, la tua analisi trovo sia corretta e disarmante. Deprimente, anche.
Ma a questo siamo preparati da millenni di storia. Ad Atene, a un uomo che dava fastidio alla politica e che proponeva alternative al solito "tirare avanti", gli hanno fatto bere la cicuta... Era un tal Socrate. Ne parlano i libri, certo, ma intanto ci ha lasciato la pellaccia.
I Grillini, secondo me, verranno sbranati dai politici "veri", quelli che badano al lucro ed al benessere personale in piena contraddizione al loro nome (visto che dovrebbero pensare al bene della polis...), ma almeno la cicuta speriamo gliela risparmino! O, peggio ancora, inizieranno loro pure a collezionare condanne, intessere tele di amicizie potenti e compromettenti, assumere amici di amici ai quali non si può dir di no... E magari (sono cruda, lo so) qualcuno Grillino lo è diventato nella certezza di potersi così accaparrare un sacco di voti e raggiungere quell'Olimpo di semidei-politici che altrimenti gli sarebbe stato precluso.
Ma noi, da bravi italiani, ci guardiamo la partita di calcio, la serata del "Grande Fratello", ci facciamo la pizza in casa, ci beviamo il caffè e poi tiriamo a campare. Perchè in questo non ci batte nessuno. Tant'è che non mi risulta che altrove nel mondo qualcuno abbia messo il proprio voto in vendita su e-bay... in Italia invece... ci ho persino fatto un post su questa "moda"...
Ciao.

roma fabrizio ha detto...

Ciao Viviana,
Condivido molto la tua analisi.
benvenuta.